sonia bergamasco

Enoch Arden

di Alfred Lord Tennyson

adattamento e traduzione a cura di Bruno Cagli


Melologo per voce recitante e pianoforte op. 38 di Richard Strauss, 2009
voce recitante: Sonia Bergamasco
pianoforte: Emanuele Arciuli


I rappresentazione Torino, Conservatorio “Verdi” – 14 gennaio 2009

“La Bergamasco e Arciuli risvegliano uno Strauss segreto”

Musiche poco note ma tutte sostanza, buon gusto e intelligenza d’interpretazioni, e un concerto di poco più di un’ora senza intervallo può contenere più idee artistiche di uno di tre ore: così per l’Unione Musicale l’incontro con il pianista Emanuele Arciuri e la voce (e la soave presenza) di Sonia Bergamasco, protagonisti del melologo per voce recitante e pianoforte Enoch Arden di Richard Strauss. Apertura con sette Pezzi lirici di Grieg, autore che sta tornando in onore dal limbo in cui è stato relegato, specie per merito di Lieder, pagine pianistiche e suite Peer Gynt; solo il Concerto per pianoforte, un tempo suonato dai Gieseking e dai Michelangeli, attende ancora il suo turno. Arciuli ha risvegliato la vita segreta di questi fogli d’album con intima simpatia, ma senza sdilinquimenti, anzi con intensa vena lirica (il piccolo norvegese, infatti, era un bel temperamentino!). Strauss ha composto nel 1897 Enoch Arden su una lacrimevole vicenda di lord Tennyson tradotta in tedesco, ma qui presentata in un efficace adattamento di Bruno Cagli: bravissima la Bergamasco a incarnare i personaggi e alternare i toni narrativi, e perfetta la sincronia con la parte pianistica tanto da motivare l’impressione di Quirino Principe che parla di “abile commento musicale a un film muto”. A quei tempi era diffuso il melologo per recitante e orchestra; curioso che Strauss abbia preferito il pianoforte, pur essendo già un grande orchestratore, forse per dare più evidenza all’attore von Possart cui aveva dedicato il lavoro; due i registri espressivi principali, la turbolenza marina e l’idillio bucolico, oltre alcune espansioni cantabili “firmate Strauss” che guardano al suo futuro teatro.

 

Giorgio Pestelli – Torino Conservatorio G. Verdi