sonia bergamasco

La fiaba siamo noi

storie che ci possono salvare

by Lella Ravasi Bellocchio

PREFAZIONE

Erano anni che Lella Ravasi mi parlava della sua Scindiroeura, la Cenerentola lombarda che dà corpo a una delle fiabe più diffuse al mondo e ne fa un capolavoro di schiettezza e di coraggio. Erano anni che Lella mi parlava del libro che aveva in mente, a partire da questa fiaba – “lo devo fare, lo devo fare” mi diceva sempre. E oggi, che finalmente lo possiamo leggere, scopriamo quanto La fiaba siamo noi ci offra la possibilità di fare un passo ulteriore, e come un’Alice contemporanea, ci permetta di inoltrarci al di là dello specchio, nel giardino delle nostre storie più segrete. Le fiabe che Lella Ravasi sceglie e rilegge per noi sono strumenti antichi di conoscenza. Come tali, l’autrice ce li avvicina allo sguardo, ne smonta il meccanismo senza turbarne il segreto, ed ecco – scopriamo che parlano di noi, oggi. E ci consentono di guardare alla famiglia storta, sfocata, danneggiata che ci è toccata in sorte, con occhi nuovi. Le fiabe sono fallimento e riconquista, il passato e il presente di ogni essere umano che abbia voglia di capire dove sta andando. Nelle sabbie del rito – le sabbie junghiane strumento di analisi – Lella Ravasi mette anche la sua, di famiglia. La nonna Angela, maestra d’occhielli, lo zio Bruno, architetto, la madre ostetrica, Alberto, il marito narratore in versi, e Violetta, il fiore profondo del suo amore. E compone e scompone le sue storie.

Ancora una volta, è la lingua della poesia che, con perizia da antico maestro artigiano, Lella Ravasi maneggia per intrecciare la tela della sua narrazione. Una lingua poetica che di libro in libro connette il pensiero scientifico dell’autrice alla sua esperienza analitica, facendo vibrare i racconti di una vita ulteriore. La poesia è sempre stata una lingua madre, per Lella. Ed è attraverso una famiglia poetica, quella dei Bertolucci, che è avvenuto, molti anni fa, il mio incontro con lei. Una famiglia, quella dei Bertolucci, in cui poesia, cinema e analisi si intrecciano saldamente.

Il cinema offre la possibilità di convogliare immagini parole e silenzi in un flusso liberato, di cui Lella si appropria per aprire altre porte sul percorso analitico. La creatività come cura, come via, come percorso necessario e vitale per chi abbia il coraggio di cercare, il desiderio di guardare e di guardarsi.

La scrittura dell’autrice è calda, materna, avvolgente; ma anche concreta, lombarda. Corpo diurno di una donna che lavora, mano salda, ironica, fiera.

La fiaba siamo noi è anche una dedica a tutte le donne che Lella Ravasi ha incontrato nel suo percorso di vita e di analisi.

“Il maschile aspira alla perfezione, il femminile alla completezza” diceva Carl Gustav Jung e, aggiunge Lella Ravasi, la completezza è un continuo divenire, mentre al di là della perfezione non c’è niente. (continua a leggere)