Moretti e Corghi creano una magia
Successo al Bibiena per “Le due regine”, dedicato al pubblico dei giovani

Mozart? La chiave risolutrice ed universale di tutti gli antagonismi, il punto di vista impensabile e innovatore. Nella breve e vivace fiaba “Le due regine” di Dario Moretti e Azio Corghi, vista ed ascoltata ieri mattina al teatro Bibiena nell’ambito del ciclo Madama DoRe firmato da “Tempo d’Orchestra”, il celebre genio della storia musicale genera pace e bellezza, agendo dapprima in incognito, ma svelandosi poi per quel che è: un personaggio che avresti detto di pura fantasia, che invece diventa memoria di verità e simbolo di bellezza e creatività. Proprio ciò che occorre – soprattutto oggi – per sentirsi vivi e felici, per comprendere il mondo in un abbraccio fraterno. “Le due regine”, nato da un’idea di Dario Moretti, che Azio Corghi ha musicato (dedicandolo alla nipotina Anna) con gusto ultra-raffinato ricomponendo liberamente, con trasparenza e leggerezza, idee, materiali e frammenti estratti da quella famosa pagina mozartiana che è la “Piccola musica notturna” K.525, era stata già presentata a Mantova nel 2006, l’anno della sua creazione. Nel frattempo il lavoro ha avuto un suo percorso, anche internazionale, affermandosi per le sue tante qualità: l’agilità rappresentativa, la comprensibilità del linguaggio, i buoni principi raccontati con parole semplici. Un minuscolo teatro musicale, quello de “Le due regine”, che può vantare un valore didattico, oltre che indubbiamente artistico, il che sembra una bella e duratura garanzia di successo. Ieri mattina nel ruolo di voce recitante (talora piegata al canto, talora ad un’espressione naturale) vi era Sonia Bergamasco, nota figura d’interprete poliedrica, brava e comunicativa, pronta e solare, anche nel contrappunto con la voce e gli sfondi vivi dipinti in diretta da Dario Moretti, e con le musiche di Corghi, nelle quali la linea del canto s’incide con giustezza di ritmo. Musiche in questa occasione realizzate con perizia da un quartetto formato dai percussionisti Antonio Scotillo, Simone Fortuna, Sebastiano De Gennaro e dal flautista Roberto Fabiano. Il teatro del Bibiena ieri mattina era colmo, e gli applausi sono arrivati lunghi ed entusiasti per tutti. Segnale inequivocabile che sensibilizzare le nuove generazioni alla musica, all’arte, al teatro, è una missione non solo necessaria, ma tutt’altro che impossibile. (a.z.)

Gazzetta di Mantova – 21 January 2013