sonia bergamasco

Gabriella Bartolomei

"Gabriella mi ha offerto una libertà spaventosa, nella quale ho rischiato di perdermi, ma che invece ha rivelato a me stessa il senso di responsabilità dell'artista, che deve essere in grado di spingersi fino in fondo a ogni scelta, a ogni ipotesi, e caricarsi sulle spalle la propria storia, o personaggio o creazione, senza accontentarsi mai della prima soluzione. E anche la responsabilità sociale dell'artista, che con il suo lavoro si rivolge a una comunità, a un pubblico, e può diventare un riferimento vitale e propulsivo."
Sonia Bergamasco (da "Un corpo per tutti")

“Grande Serata Futurista”, Boccioni Da Lacerba (2008) – Mudima, Cramps records


“L’Arlesienne”, Spring Art Development (2007)

Biografia

Studia canto al Conservatorio `L. Cherubini’ di Firenze con Marino Cremesini, e prosegue la sua ricerca sull’espressione vocale con gli studi d’arte drammatica con N. Bonora e T. Pavlova. La ricerca espressiva sul suono e sulla voce rivela l’attenzione dell’attrice per l’intima musicalità delle cose, dei gesti, degli eventi. Guidata da Renzo Frangipane, l’ottica analitica di B. converge verso l’originale composizione di `scritture vocali’ in cui corpo e voce si fondono in un rapporto di intima specularità: la nota musicale, mai interpretata, si innesta a posteriori sulla partitura vocale. Il percorso artistico dell’attrice è segnato dall’incontro con il regista Pier’Alli e dal dialogo con compositori quali S. Bussotti, G. Battistelli e D. Lombardi. Fra le scritture vocali realizzate per Pier’Alli e il gruppo Ouroboros da lui diretto si ricordano quelle per Il Brasil di R. Wilcock, in Confronto I (Firenze 1968), Ludus, da Haute surveillance di Genet (Venezia 1970, musiche di A. Benvenuti), e soprattutto Winnie dello sguardo da Giorni felici di Beckett (Firenze 1978, musiche di Bussotti) e Giulia round Giulia da Signorina Giulia di Strindberg (Festival d’Avignone 1981).
Con S. Sciarrino ha realizzato la prima assoluta di Lohengrin da J. Laforgue (Milano, Piccola Scala 1982-83, regia di Pier’Alli); con Daniele Lombardi Kaos da Ovidio (1992) e O frères da Valéry (1995); con G. Battistelli Aphrodite da Pierre Louÿs (1986), Ascolto di Rembrandt da G. Ceronetti (1993) e Frau Frankestein da M. Shelley (1993).
Importanti anche le scritture vocali composte per balletti quali Schiaccianoci da Hoffmann (1990), Herodiade da S. Mallarmé (1993) e Sogno di una notte di mezza estate da Shakespeare (1995).
Definita “musicista per musicisti” oltre che attrice, autentica portatrice di phoné (con un analogo internazionale forse in Meredith Monk), è stata interprete de La caduta di casa Usher, film-spettacolo diretto da Pier’Alli per la Scala (Festival Debussy, 1986) e, negli ultimi anni, ha indirizzato il proprio interesse verso la dimensione terapeutica del suono e del corpo vocale.
Il suo interesse si è inoltre indirizzato verso le possibilità terapeutiche nel campo del suono e, parallelamente all’attività concertistica, ama tenere incontri in cui trasmette la propria esperienza.